domenica 27 gennaio 2013

buonanotte nonna giò…

succede che tra tante cose da fare, tra tanti problemi che sembrano più o meno
ingombranti, tra i tanti progetti che ‘oh non vedo l’ora’ e poi l’ora continua
ad essere posticipata, ecco, succede che ti devi fermare.
ti devi fermare perché improvvisamente un pezzo della tua vita finisce.

come fa a finire un pezzo di vita? semplice… finisce quando l’ultima persona
che ti legava a quella vita se ne va in una notte di gennaio… se poi questa persona
è quella che normalmente viene definita nonna, nonna giò nello specifico,
allora è molto complicato.

la nonna giò se ne è andata questa notte, e credo abbia tirato un sospiro di sollievo.

lei è stata la mia nonnetta, la mia maestra, la mia guida, la mia ispirazione. l’unico
punto fermo anche quando in realtà quel punto si trovava dall’altro lato del fiume.
non sono mai riuscita a fargliene una colpa.

non era una gran cuoca, o almeno non quando l’ho conosciuta io… l’arrosto bruciava,
il minestrone si attaccava… ma nessuno sapeva fare il riso e latte come lei.

passavo interi pomeriggi a raccontarle del più e del meno, mentre era seduta al tavolo
della sala con il giornale aperto davanti. anche quando le cose erano già cambiate.
anche quando non eravamo più sulla stessa sponda del fiume.

poi un giorno l’ho persa.
e questa notte se ne è andata.

avrei voluto che avesse conosciuto ippo, la sciré, i bambini che verranno…
avrei voluto dirle tante cose prima che se ne andasse. avrei voluto farle vedere i miei lavori, raccontarle delle tante delusioni e degli altrettanti momenti felici… avrei voluto condividere i miei sogni.

per assurdo sento che lei adesso è di nuovo con me. e sa tutto. e sorride.

buonanotte nonna giò…



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