giovedì 21 febbraio 2013

torta all’olio

trovata!
era proprio li, dove avrebbe dovuto essere, sulla mensola di marmo in cucina.
[non sapevo che avessi un libro di ricette nonna, da dove è saltato fuori? non te l’ho 
neanche mai visto usare ma è evidente che tu lo abbia usato perché c’è l’angolino 
piegato e usurato proprio sulla pagine della torta all’olio e, guarda caso, sfogliandolo 
ho trovato anche la ricetta del riso e latte…]

la nonna giò ci faceva sempre fare questa torta, e ogni volta mancava la fecola
di patate, quindi a turno dovevamo correre al micro a comprarla. [nonna  in realtà 
nella ricetta sul libro non c’è la fecola di patate, la considererò la tua firma…]

vi dirò la verità, questa torta è buonissima… cruda! si, appena prima di aggiungere
il lievito, a cucchiaiate! una volta cotta è buona, diventa una specie di torta paradiso,
da pucciare nel latte. ma cruda… è deliziosa!!


torta all’olio della nonna giò

250 gr farina
200 gr fecola di patate
4 uova
1 bicchiere di latte
1 bicchiere d’olio
1 bustina di lievito

mescolare la farina setacciata con la fecola e lo zucchero. aggiungere le uova
leggermente sbattute, il latte e l’olio. [adesso è il momento di prendere il cucchiaio
e sentire quanto è deliziosa! quello che avanza potete sempre cuocerlo…] da ultimo,
prima di infornarla, aggiungere la bustina di lievito e mescolare bene. versate il
composto [avanzato] nella tortiera imburrata e infarinata.

secondo la ricetta della nonna, deve essere cotta nel forno per circa 35 minuti a calore
moderato. direi i soliti moderatissimi 180 gradi. fatela cuocere bene, anche qualche
minuto in più, altrimenti si sgonfierà tutta nel mezzo!

credo proprio che questo sabato faremo colazione insieme nonna giò…


[l’immagine qui sopra è un disegno che ho fatto per mia nonna nel 1986, avevo 
4 anni e lei 55. era un regalo di bentornata a casa dall’ospedale. alanona avrebbe 
dovuto essere alla nonna naturalmente… [t]tea e marmit[t]a erano i nostri due cani, 
la prima un collie e la seconda un pastore tedesco tutto nero. sotto ci siamo noi quattro 
cugini, tra le braccia della nonna giò. lo ha tenuto incorniciato in sala da allora… 
adesso è qui con me… alanona!]



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