non so voi ma io da piccola ho sempre amato i libri con le illustrazioni molto dettagliate,
fitte di elementi, di quelle che ogni volta che le riguardi scopri qualcosa che ti
era sfuggito la prima volta, un elemento nascosto, un messaggio per il lettore, un
oggetto che non dovrebbe essere li.
avevo un libro, che adesso è sulla libreria in camera di mia figlia, che si chiamava i talpi
e i cupi, illustrato da peter cross, pieno zeppo di oggettini nascosti tra le foglie, perle,
chiocciole, cose strane che non si dovrebbero trovare tra le foglie di un bosco come
una fermata della metropolitana londinese, ma invece eccole li.
quando ho scoperto le illustrazioni di monica ramos ho provato lo stesso sottile
piacere nel guardare ogni dettaglio, nell’osservare la vita delle persone che popolano
le sue illustrazioni, un po’ come spiarle nel loro intimo, perché sono ritratte così da
lontano che non si aspettano che tu sia li a guardarle: quella ragazza con la giacca
arancione ha comprato una pianta, forse per lei o un regalo per qualcuno… e la signora
che guarda le teiere ne ha trovata una uguale uguale a quella che aveva la sua nonna
sul tavolo della cucina; chissà se il ragazzo con i capelli blu ha finalmente trovato quel
disco di jimmy buffett che cercava da tempo e che sembra introvabile.
magari, se osserviamo bene, potremmo potremmo trovarci anche noi, di passaggio
dentro qualche sua illustrazione…
when I was a child I used to love books with illustrations fulfilled of detail, that kind
of illustrations you can look at several times and each times find out something
new, a message for the reader, an hidden object, something that should not be there.
I had a book, trouble for trumpets, illustrated by peter cross, with lot of little object
hidden in the leaves, pearls, snails, strange things that should not be in a forest or
a pond, as a london tube stop, but are really there.
when I discovered monica ramos for the first time I felt the same subtle pleasure
looking at the crowd of people that live in her illustrations, peeking at their private life
as they are not aware of us looking at them: that girl with the orange jacket has bought
a plant, maybe for herself or as gift for someone… the old woman looking at the
teapots remembers her granny’s teapot on the table in the kitchen when she was just
a child; who knows if the blue-hair boy has found the rare jimmy buffett album
he was looking for.
maybe, watching with attention, we could see ourselves pass…
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